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  1. connubio. Coalizione realizzata (maggio 1852) nel Parlamento subalpino tra Cavour, ministro nel gabinetto di centrodestra di M. d’Azeglio, e U. Rattazzi, capo della corrente di centrosinistra. L’iniziativa provocò la crisi del governo d’Azeglio; Cavour poté così costituire la maggioranza parlamentare che gli permise, arrivato alla ...

  2. A suo avviso il connubio tra Cavour e Rattazzi aveva costituito «un'operazione politica di vasto respiro», ma anche «un avvenimento che contribuì a modellare la fisionomia della Costituzione ...

  3. 1 Connubio Cavour-Rattazzi: il termine “connubio”, che etimologicamente indica un matrimonio, è usato per la prima volta riguardo all’accordo tra Cavour e Rattazzi, ovviamente in senso ironico e denigratorio, dal deputato conservatore Ottavio Tahon di Revel che, proprio in grazia della manovra del Ministro dell’Economia, si vede privato della guida di un governo di chiara marca ...

  4. il c., come termine storico, la coalizione realizzata nel marzo 1852 tra C. Cavour e U. Rattazzi grazie alla quale Cavour poté costituire la maggioranza parlamentare che gli permise di attuare la sua politica. c. Più genericam., unione, fusione di caratteri, aspetti, elementi diversi e talora contrastanti: c’è in lui uno strano c.

  5. 10 ott 2009 · Cavour venne accreditato di un patrimonio liquido di 25 milioni di lire, mentre 85 sparirono dalle casse dello Stato. Inseguendo le speculazioni più semplici, suggerite dai disegni di legge in preparazione, gli amici del conte diventarono facilmente milionari. Lo stesso Cavour veniva accreditato di un patrimonio liquido pari a 25 milioni.

  6. Ormai sempre più critico nei confronti dell’atteggiamento moderato di d’Azeglio, nel maggio 1852 stipulò un accordo col «centro-sinistro» di Rattazzi, dando vita al cosiddetto connubio. Prese forma in quel momento il grande disegno politico che avrebbe portato al compimento dell’Unità.

  7. All’inizio del 1852 Cavour stipulò un’alleanza definita connubio tra i moderati di destra, di cui era il massimo esponente, e l’ala moderata di sinistra con a capo Urbano Rattazzi. In questo modo costituì una larga maggioranza di centro, che isolava sia democratici dell’estrema sinistra sia la destra più conservatrice.