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  1. La principessa Louise Maximilienne Caroline Emmanuelle di Stolberg-Gedern ( Mons, 20 settembre 1752 – Firenze, 29 gennaio 1824 ), più nota nella storia della letteratura con il titolo di contessa d'Albany, è stata un' intellettuale di origine tedesca attiva nei salotti romani, fiorentini e parigini.

  2. Nel testamento del 14 luglio 1793, l'Alfieri aveva istituito sua erede universale la contessa d'Albany, la quale alla morte di lui (1803) gli fece erigere in Santa Croce un monumento, degna opera del Canova. Libera, con un cavalier servente discreto e prudentissimo, quale F. S. Fabre, Luisa d'A. volle allora diventare la regina dei salotti ...

  3. Figlia (Mons 1752 - Firenze 1824) di Gustavo Adolfo di Stolberg-Gedern; nel 1772 a Macerata sposò l'assai più anziano Charles Edward ultimo degli Stuart, pretendente al trono d'Inghilterra, che assunse da quel momento il titolo di conte d'Albany. A Firenze, dove la male assortita coppia si era stabilita, la d'A. conobbe (1777) V. Alfieri e ...

  4. La contessa d’Albany è stata una figura molto discussa nella vita di Vittorio Alfieri, uno dei più importanti poeti e drammaturghi italiani del XVIII secolo. L’Alfieri è noto per la sua passione per la libertà e l’indipendenza, ma anche per i suoi complicati rapporti con le donne.

  5. La contessa accusava il marito di eccessiva gelosia, ma sarebbe imprudente esprimere in merito dei giudizi affrettati giacché la contessa faceva di tutto per ingelosire il marito: il poeta Vittorio Alfieri si era insediato a Firenze proprio per starle vicino e i due amanti non facevano mistero dei propri rapporti. È comprensibile dunque che ...

  6. La Contessa d’Albany. 1777. A Firenze, si lega sentimentalmente a Luisa Stolberg-Gedern, Contessa d’Albany, moglie di Carlo Edoardo Stuart, pretendente al trono d'Inghilterra.

  7. 22 apr 2020 · CARAVINO. Fu dipinto nel 1797 da François-Xavier Fabre, già allievo di David e maestro della pittura neoclassica, il ritratto della Contessa d’Albany, oggi su una parete del Castello di Masino e precisamente nella Camera da letto del vicerè, così chiamata in quanto stanza di Carlo Francesco II di Masino, vicerè di Sardegna.