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  1. E ancora, l’arrivo di Costantino a Roma per poi passare al discorso tenutosi dalla tribuna dei rostri nel Foro e alla distribuzione dei doni al popolo, come simbolo della liberalità del nuovo Imperatore. In posizione centrale, è evidente la grande figura di Costantino, con al suo fianco tutta la corte e ai lati il popolo in festa.

  2. Inoltre Costantino diede al prefetto urbano la cognitio vice sacra, cioè la «capacità di istruire e di emettere sentenze in luogo dell’imperatore»: il tribunale del prefetto della capitale – probabilmente ubicato nella basilica di Costantino (l’edificio noto come basilica di Massenzio) – si trasformò nel maggiore organo di giustizia a Roma e in Italia, perché le sentenze del ...

  3. L'arco di Costantino è il più grande arco trionfale romano sopravvissuto e l'ultimo grande monumento della Roma imperiale. Fu eretto per commemorare la vittoria di Costantino I su Massenzio. Vicinissimo al Colosseo, l’Arco di Costantino fu eretto sull’antica “via Triumphalis”, (il percorso riservato ai cortei dei trionfatori che ...

  4. 27 apr 2022 · Con la morte di Costanzo Cloro, scoppiò una crisi: l’esercito in Britannia proclamò allora imperatore Costantino, mentre, a Roma, Massenzio si autoproclamò imperatore. Nel 311 morì Galerio ...

  5. L' arco di Costantino è un arco trionfale a tre fornici (con un passaggio centrale affiancato da due passaggi laterali più piccoli), situato a Roma, a breve distanza dal Colosseo. L'Arco può essere considerato come un vero e proprio museo di scultura romana ufficiale, straordinario per ricchezza e importanza. [1]

  6. Costantino nella storiografia italiana su Roma. Costantino e il suo tempo rappresentano banchi di prova fondamentali per il farsi della disciplina storica in Italia. Bastino due esempi, di diversa natura e portata: l’opera di Lorenzo Valla sull’autenticità della donazione di Costantino e l’indagine con la quale Scipione Maffei prova la ...

  7. Il popolo ed il senato inaugurano l'arco in onore di Costantino. 18/3/1145. Cencio Frangipane acquistano dai Monaci di San Gregorio una proprietà nei pressi delle rovine del Settiziono e la Torre della Moletta. L'Arco di Costantino e di Tito sono trasformati in accessi alla cinta muraria del Campo Torrecchiano. 1534.