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  1. Vincenzo Borghini ) Giovanni Stradano, Il laboratorio dell'alchimista (l'uomo al lavoro in basso a destra è lo stesso Francesco I de' Medici) La stanza rettangolare è coperta da una volta a botte , affrescata dal Poppi e da Jacopo Zucchi . Al centro del soffitto l'affresco con Prometeo e la simmetria delle specie, che da Pandora riceve il proiettile simboleggiandone la corruzione, era il ...

  2. it.wikipedia.org › wiki › AlchimiaAlchimia - Wikipedia

    Il laboratorio dell'Alchimista di Giovanni Stradano, Studiolo di Francesco I nel Palazzo Vecchio a Firenze. È in questo periodo che viene pubblicata la prima storia dell'alchimia, nel 1561 a Parigi. L'autore è Robert Duval.

  3. Giovanni Stradano nebo Jan van der Straet, van der Straat, Stradanus, Stratensis (1523 – 2. listopad 1605) byl umělec pocházející z Flander. Alchymistická dílna - Il laboratorio dell'alchimista Život. Giovanni Stradano se narodil se v Brugách, ale působil hlavně ve Florencii 16. století.

  4. In 1570, the Flemish artisan Jan van der Straet (1523-1605), also called Giovanni Stradano or Johannes Stradanus, was one of the several artisans involved in the painting of the Studiolo of Francesco I (1541-1587), Grand Duke of Tuscany between 1574 and 1587. Stradanus produced two paintings for the Studiolo, of which this is the most famous.

  5. File:Il laboratorio dell'alchimista, Giovanni Stradano, studiolo di Francesco I.jpg. Dimensioni di questa anteprima: 454 × 600 pixel. Altre risoluzioni: 182 × 240 pixel | 363 × 480 pixel | 750 × 991 pixel. File originale ‎ (750 × 991 pixel, dimensione del file: 257 KB, tipo MIME: image/jpeg)

  6. 12 lug 2020 · Lo stile nitido dello Stradano, di origini fiamminghe, mette in luce i dettagli più inusuali di questa officina, disseminata di strumenti e macchinari di ignara funzione. Fig. 7 – Giovanni Stradano, Il laboratorio dell’alchimista, 1580 c., Firenze, Studiolo di Francesco I, Palazzo Vecchio.

  7. 29 ago 2020 · Il proposito di Boyle era quello di depenalizzare gli esperimenti degli alchimisti per ottenere la pietra filosofale, una sostanza in grado di trasformare i metalli vili in oro. In questa pittura del 1841, opera di Eugène Isabey, si ha una visione romantica di un alchimista nel suo laboratorio, tra vasi, antichi libri e manoscritti.