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  1. 5 giorni fa · La Sonne e la Dyrholm ci guidano in un gorgo di amoralità, crudeltà, che è la cronaca di una delle serial killer più disturbanti d'Europa, la cui vicenda colpì profondamente la società danese di quell'epoca. La Ragazza con l'Ago si connette all'espressionismo tedesco, al cinema di Ingmar Bergman e alla scuola danese, con l ...

  2. 5 giorni fa · La pellicola, in concorso ufficiale, racconta la storia di Dagmar Overbye, una delle più famigerate serial killer della storia danese, attiva tra il 1913 e il 1920. Dagmar Overbye, soprannominata la 'creatrice di angeli', ha ucciso tra i nove e i venticinque bambini, inclusa una delle sue figlie.

  3. 2 giorni fa · The girl with the Needle (Pigen Med Nålen - La ragazza con l'ago), un film di Magnus Von Horn. Con Vic Carmen Sonne, Tryne Dirholm, Besir Zeciri, Tessa Hoider. Concorso. Voto 5 e mezzo Dalla Danimarca il secondo film del concorso. Scarso entusiasmo nella platea-stampa con qualche applauso di cortesia per questo dichiaratissimo, anche troppo,

  4. 6 giorni fa · Karolina. …. La ragazza con l'ago di Magnus von Horn porta sulla Croisette una storia ispirata a quella della serial killer danese Dagmar Overbye, anche detta 'creatrice di angeli' che ha...

  5. 4 giorni fa · La paura, declinata in tre film, corre in concorso anche al 77.mo Festival di Cannes con La ragazza con l’ago di Magnus von Horn, The Shrouds, di David Cronenberg e The Substance di Coralie Fargeat che si annuncia ineditamente spaventoso. Una scena de “The Substance” di Coralie Fargeat

  6. Informazioni sul film e dove vederlo in streaming. Terzo lungometraggio della cineasta russa Natalya Kudryashova (Pioneer Heroes, Berlinale 2015), “Lost Girl”, conosciuto a livello internazionale con il titolo “Gerda”, è stato presentato in anteprima mondiale al Locarno Film Festival 2021 nella sezione “Concorso internazionale”.

  7. 5 giorni fa · In concorso al Festival di Cannes, Pigen med nålen ( The Girl with the Needle) dello svedese Magnus von Horn mostra un’ambizione sfrenata che non sembra essere però retta da uno sguardo citazionista ma fragile, e a tratti perfino voyeuristico, in cui né la Storia né la storia ne escono valorizzate. Il mostro di Copenhagen.