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  1. Manfredi, abbandonato via via dai suoi alleati, affrontò Carlo nella battaglia di Benevento (1266), dove fu sconfitto e morì sul campo. Il cadavere fu sepolto presso un ponte, poi fu fatto disseppellire e disperdere dall'arcivescovo di Cosenza, su ordine di papa Clemente IV.

  2. La bontà divina ha sì gran braccia, che prende ciò che si rivolge a lei. La figura di Manfredi quale emerge dal testo dantesco è quella della vittima della politica temporale del papato e dell'improprio uso a fini politici dell'istituto, tutto religioso e spirituale, della scomunica.

  3. Tra loro c'è anche Manfredi e il suo personaggio consente a Dante di fare un importante discorso intorno alla salvezza e alla giustizia divina, che opera una sintesi tra la prima e la seconda parte del Canto.

  4. Il Canto III del Purgatorio della Divina Commedia, ambientato nell’Antipurgatorio, mette in scena il dialogo di Dante con le anime degli scomunicati che si sono pentite in punto di morte e...

  5. Manfredi di Hohenstaufen, o Manfredi di Svevia o Manfredi di Sicilia, è stato l'ultimo sovrano della dinastia sveva del Regno di Sicilia. Figlio naturale, successivamente legittimato, dell'imperatore Federico II di Svevia e di Bianca Lancia, fu reggente per il nipote Corradino dal 1254, poi re di Sicilia dal 1258. Morì durante la ...

  6. Testo e commento del Canto III del Purgatorio di Dante Alighieri. Appunti, commenti e riassunti sulla Divina Commedia (vv103-145)

  7. Tra coloro che espiano la pena c'è anche Manfredi di Sicilia, figlio dell'imperatore Federico II di Svevia e acerrimo oppositore del potere papale. La figura è utile per presentare un quadro dei conflitti tra potere temporale e potere spirituale nel Medioevo, e per tratteggiare la differenza tra gli odi umani e l'infinita compassione divina.