Yahoo Italia Ricerca nel Web

Risultati di ricerca

  1. Nel Regno d'Italia la Regia prerogativa era la facoltà del sovrano di concedere nuovi titoli nobiliari, mediante provvedimenti definiti "di grazia", non come capo di stato ma come capo della propria dinastia.

  2. 27 ott 2022 · Dopo la scomparsa di S.M. il Re Umberto II di Savoia è decaduta la Regia Prerogativa e pertanto non verranno più concessi nuovi titoli nobiliari. Sappiamo che la Costituzione recita “i titoli nobiliari non costituiscono contenuto di un diritto e, più ampiamente, non conservano alcuna rilevanza” [art. 3 della XIV disposizione ...

  3. La nobiltà dell'Italia è la classe sociale aristocratica che si formò nei vari Stati preunitari italiani e che, successivamente, divenne la nobiltà del Regno d'Italia, dal 1861 al 1946. Nell'ordinamento repubblicano da allora vigente, le cariche nobiliari non hanno alcuna rilevanza giuridica o istituzionale.

  4. L'associazione sarebbe stata riconosciuta il 12 novembre 1961 da Umberto II di Savoia, già in esilio a Cascais dal 1946: nella sua qualità di "capo della famiglia reale", a Umberto II competeva la "regia prerogativa" (facoltà di concedere, rinnovare o convalidare i titoli di nobiltà)

    • Sociale, culturale
    • Commission d'information et liaison des associations nobiliaires européennes (CILANE)
    • Associazione non riconosciuta
  5. Vedremo invece come la prerogativa regia, che lega monarca ed esercito senza mediazioni di sorta, sia alla base del “contratto” che permette di utilizzare quest’ultimo sia in senso conservativo dell’istituzione monarchica, che di nazionalizzazione del popolo italiano.

    • Jacopo Lorenzini
    • 2013
  6. Questo sito vuole appunto essere condivisione dei valori e delle memorie di Casa Savoia attraverso la storia, l’arte e la cultura: conoscere il passato e i suoi valori per poter guardare a un futuro che ne sia degno per la Casa e per l’Italia.

  7. Anche la Regia Cappella fu un importante terreno di definizione delle prerogative della corte e dello Stato rispetto a quelle del clero. La politica giurisdizionalista, posta in essere dai Savoia fra Cinque e Settecento, non mise mai in discussione la loro adesione alle pratiche del cattolicesimo tridentino, così come non impedì alla dinastia di