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  1. 21 lug 2017 · Salandra reshuffled his government: he confirmed Sidney Sonnino (1847-1922), the man of the London treaty, as foreign minister, and replaced Giulio Rubini (1844-1917), the minister of finance, and Domenico Grandi (1849-1937), the minister of war, with Paolo Carcano (1843-1918) and Vittorio Zuppelli (1859-1945), respectively.

  2. www.archiviocapitolino.it › percorsi › lagrandeguerraInterventismo nazionalista

    La decisione di accettare le proposte dell’Intesa con la firma il 26 aprile 1915 del Patto di Londra, le cui principali clausole prevedono di ottenere, in caso di vittoria, il Trentino, il Sud Tirolo, la Venezia Giulia, l’intera penisola istriana esclusa Fiume e parte della Dalmazia, sarà presa da Salandra e Sonnino col solo avallo del re ...

  3. 27 apr 2019 · Come previsto da Sonnino, l’11 maggio l’ambasciata di Germania a Roma consegnava ad Antonio Salandra, Presidente del Consiglio dei Ministri, un plico accompagnato da una lettera dell’ambasciatore principe di Bülow, contenente l’elenco delle concessioni che l’Austria era disposta a fare all’Italia, ovviamente sotto la direzione di Berlino:

  4. Con la stipulazione segreta del Patto di Londra, il 26 aprile 1915, Vittorio Emanuele III, Salandra e Sonnino, all’insaputa del Parlamento e del capo di S.M. dell’esercito Cadorna, rovesciarono la Triplice Alleanza con Germania e Austria- ungheria, imponendo la guerra a un Parlamento a maggioranza neutralista. Per una settimana l’Italia si trovò quindi alleata con entrambi gli ...

  5. 8 set 2011 · Sidney Costantino Sonnino nasce a Pisa il giorno 11 marzo 1847. Anglicano, il padre ha origini ebraiche mentre la madre è gallese. Avvocato, barone con idee liberali, meridionalista, anticlericale e con una grande passione politica, dopo gli studi intraprende la carriera diplomatica, che lo porta per brevi periodi, prima a Madrid, poi a Vienna e quindi a Parigi. Rientrato in Italia, sospende...

  6. figure di Salandra e Sonnino e si svolgono nel segreto dei loro contatti personali. Già il precedente ministro degli esteri Di Sangiuliano aveva preparato poco prima della sua morte, ossia nei primi mesi della neu-tralità italiana, un programma di trattative con le potenze dell'Intesa

  7. Croce inquadrerà le figure di Sonnino e Salandra tra quelle del conservatorismo “dottrinario”: cioè personalità animate da autentico patriottismo, ma prive della capacità di tradurre i loro intendimenti etici in progetto politico concreto (giudizio espresso pensando alla contrapposizione tra l’asse Sonnino-Salandra e l’intesa Zanardelli-Giolitti).